la mia passione, fin da piccolo, è sempre stata quella di raccontare gli eventi che vivevo, coinvolgendo amici e parenti, per farli sentire protagonisti.
Avevo l’esigenza e il desiderio di condividere le emozioni belle che provavo, con le persone importanti a cui volevo bene.
Raccontavo tutto quello che vivevo a voce, finché, un giorno, ho trovato in casa una vecchia videocamera di mio papà, che non usava da tempo, e ho incominciato a utilizzarla per raccontare, oltre che con le parole, anche con le immagini.
Ho così iniziato a riprendere feste di compleanno, gite, vacanze, e tutti gli eventi importanti che vivevo con la mia famiglia, rendendomi conto che, mentre con le parole rischiavo di perdermi nella memoria questi momenti unici, con un filmato video le emozioni vissute sarebbero rimaste per sempre.
Con un ricordo video potevo trasmettere quelle emozioni non solo alle persone presenti con me all’evento, ma anche e soprattutto, a chi, a quella festa, non aveva potuto partecipare.
Chiaramente erano video amatoriali, realizzati da un ragazzino quale ero, che mi hanno però appassionato a tal punto da portarmi, una volta grande, a decidere di formarmi sempre più, iscrivendomi a una scuola di cinematografia.
Terminato il mio percorso di studi, è stato normale e automatico per me entrare nel mondo pubblicitario milanese, che era il mercato principale della realtà in cui vivevo, ed ho iniziato a fare questo lavoro.
Lavoravo a Milano, con ottimi risultati, ma sentivo che mancava qualcosa. Pensavo che se fossi riuscito a diventare regista, cioè fare il lavoro che avevo sempre sognato, in qualsiasi ambito lo avessi fatto, sarei stato soddisfatto.
Iniziavo però a rendermi conto che il mio sogno non corrispondeva più alla realtà, e non capivo il perché.
Quindi ho deciso di partire per un viaggio oltreoceano, per capire se il limite era l’ambiente in cui stavo lavorando.
Prendo con me la mia attrezzatura e vado in Messico (dove sono rimasto per 5 anni).
Qui, incontro, per caso e per fortuna, un affermato fotografo che si occupa di pubblicità, e che mi chiede di collaborare con lui, per la parte video.
Decido così di restare.
Lavorare nel settore pubblicitario di un paese straniero è per me una NUOVA EMOZIONANTE SFIDA. Tutto è meraviglioso e fantastico, ritrovo l’energia e l’entusiasmo, per questo nuovo ambiente e nuovo modo di lavorare.
I primi 3 anni sono veramente alle stelle! Poi, ancora una volta, iniziano a mancarmi nuovi stimoli.
Mi rendo conto che, per quando fosse un lavoro bello e appagante, stare alle direttive di un’altra persona, per me, diventa un lavoro ripetitivo. La sensazione del raccontare qualcosa di nuovo, di unico, di diverso, di speciale, non c’era più.
Prendo consapevolezza del fatto che, la cosa che più mi sprona e stimola, è raccontare sempre STORIE NUOVE.
Il caso vuole che, in quel momento, arriva la richiesta di una coppia di sposi.
Rimango affascinato dall’idea del poter raccontare una STORIA D'AMORE REALE, per me è una NOVITÀ ASSOLUTA ed, entusiasta, decido di filmare il mio primo video di matrimonio!
Grazie a questo matrimonio scopro che, a differenza del mondo pubblicitario, dove tutto era standardizzato e recitato, in un matrimonio, gli sposi non sono attori che interpretano delle parti, ma PERSONE VERE che stanno vivendo le proprie emozioni. Persone con una STORIA VERA da raccontare, ogni volta diversa, ogni volta NUOVA! E per questo ancora più speciale!
Mi rendo conto del perché non ero più soddisfatto del mondo dei video commerciali, perché era finto, senza emozioni. Mentre sono proprio le emozioni, con i suoi alti e bassi, con i suoi momenti di difficoltà e di crisi, che portano una coppia a decidere di vivere una vita insieme.
È li che ho capito che il mondo delle pubblicità, non aveva le emozioni che io cercavo di raccontare da bambino.
Da quel primo matrimonio in Messico, incominciano ad arrivarne altri e, non avendoli mai fatti, inizio a pensare che se avessi seguito il modo di fare degli altri videoperatori e fotografi, avrei imparato. Quindi ho iniziato anch’io a fare i matrimoni come li facevano tutti: andando a conoscere la coppia il giorno stesso del matrimonio.
Pensavo che quello fosse il modo giusto, perché era quello che facevano tutti gli altri.
Più passava il tempo e più mi accorgevo che, con questo modo di lavorare, mancava qualcosa. Mi mancava la parte di conoscenza della storia della coppia.
Perché io gli sposi non li conoscevo. Non conoscevo il loro carattere, i rapporti con i loro famigliari, non conoscevo perché avevano scelto quella location o quello specifico giorno per sposarsi.
Mancavano tanti tasselli per poter raccontare in MANIERA AUTENTICA, EMOZIONANTE E COINVOLGENTE, non solo il loro Grande Giorno, ma tutta la Loro Storia, il percorso che li aveva portati fino lì.
Era un sentore che stavo maturando da tempo, e ne ho avuto chiara conferma il giorno in cui, durante una vestizione, il papà dello sposo, si è messo a dare consigli di vita al figlio.
Il papà si è avvicinato, in un momento particolarmente importante e personale, per dirgli delle cose “tra padre e figlio”, ma la situazione non era ottimale: c’era la finestra aperta, la televisione accesa, e io che non sapevo di questo momento, non avevo un microfono che potesse catturare queste sue parole stando a distanza, per non rompere la magia di quel momento.
Mi sono sentito impreparato, perché non sapendo di questa situazione, non ero pronto a gestirla al meglio e ho dovuto improvvisare. Ho avuto davvero paura di non riuscire a immortalare quel momento così speciale.
Ho comunque portato a casa lo stesso quell’audio, che però non è esattamente nitido e probabilmente non trasmette appieno la magia e l’emozione di quel momento.
Se l’avessi previsto, sarei stato pronto a creare l’ambiente ideale. Da quel momento, ho capito che mi serviva strutturare un METODO UNICO che mi permettesse di conoscere tutto della coppia, per poterla raccontare al meglio.
Dovevo conoscere tutti i dettagli degli sposi, le figure e gli elementi che ruotano attorno alla coppia, e le caratteristiche di ogni ambiente, della loro storia, così come farebbe un regista.
Per raccontare la loro storia in maniera più completa e più emozionante, il mio metodo doveva quindi prevedere un processo di conoscenza reciproca e approfondita tra me e gli sposi.
Se gli sposi non mi conoscono è difficile che si sentano a proprio agio non solo nel dire certe cose, intime e personali, di fronte alla videocamera, ma anche nel viverle.
I videomaker, anche i più attenti, si limitano a conoscere la coppia, e non a farsi conoscere.
Per poter far vivere agli sposi appieno il proprio Grande Giorno e poterlo poi rivivere e condividere per sempre, ogni volta che riguardano il loro video di matrimonio, ho creato l'ESCLUSIVO METODO - RICORDO PERFETTO.
Se vuoi conoscere in cosa consiste il Metodo RICORDO PERFETTO e come può aiutarti a raccontare in modo EMOZIONANTE e AUTENTICO il giorno del Tuo Matrimonio, trasformando la Vostra Storia in un film coinvolgente, evitando il solito video matrimoniale “noioso e senza emozioni”, SCRIVI ORA per saperne di più.